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La fake news sulle api più longeva di sempre


Se le api morissero, avremmo solo 4 anni di vita”, disse Einstein… O forse era Gandhi? Moriremo subito tutti sul colpo? O forse milioni di cavallette ci invaderanno? Chissà di che morte moriremo, quando le api scompariranno dalla faccia della Terra…


Scherzi a parte, ora devo proprio dirlo:


EINSTEIN NON L’HA MAI AFFERMATO!


E adesso sarò più che felice di spiegarvi perché questa affermazione, oltre ad essere stata malamente affibbiata al ignaro Albert Einstein, è anche problematica dal punto di vista della veridicità.

Ci sono molte versioni diverse di questa frase, ma alla fine la sostanza è la stessa:

“Se le api scomparissero, all’uomo rimarrebbero soltanto 4 anni di vita.”



I PRIMI ACCENNI

Nel 1859 Charles Darwin pubblicò il suo trattato “Le origini delle specie“, il quale conteneva un passaggio dedicato alla complessa rete di interazioni che legava la flora e la fauna. Affermava che, se il bombo si fosse estinto, alcune piante sarebbero diventate molto rare oppure sarebbero del tutto scomparse.

Nel 1887 il British Bee Journal, una rivista settimanale londinese dedicata alle tematiche apistiche il cui ultimo numero risale al 1950, stampò un articolo apparso poco prima sull’American Bee Journal, altra pubblicazione periodica in lingua inglese che è invece sopravvissuta fino ai giorni nostri, in cui si parlava di nuovo di questa dipendenza. In particolare si parlava di come anche il bestiame era dipendente dai bombi, i quali impollinavano il trifoglio, alla base della loro dieta.

Successivamente nel 1901 Maurice Maeterlinck scrisse il celeberrimo “La vita delle api“, qua un piccolo estratto:


"Probabilmente più di una volta l'avrai vista svolazzare tra i cespugli, in un angolo deserto del tuo giardino, senza renderti conto che stavi osservando con noncuranza il venerabile antenato al quale probabilmente dobbiamo la maggior parte dei nostri fiori e frutti (perché si stima che in realtà più di centomila varietà di piante scomparirebbero se le api non le visitassero), e forse anche la nostra civiltà, perché in questi misteri tutte le cose si intrecciano."


In breve, ciò che Maeterlinck voleva esprimere è che dobbiamo all’ape la grande maggioranza dei nostri fiori e dei nostri frutti, e probabilmente dobbiamo a loro anche la nostra civiltà.



IL PUNTO DI SVOLTA

Il primo collegamento diretto tra Albert Einstein e l’estinzione dell’uomo la si riscontra nel 1941, quando il giornalista Ernest A. Fortin scrisse un pezzo per il Canadian Bee Journal, il quale conteneva questa citazione:


"If I remember well, it was Einstein who said: “Remove the bee from the earth and at the same stroke you remove at least one hundred thousand plants that will not survive.”


Si può così tradurre: “Se ricordo bene, fu Einstein che disse: rimuovi l’ape dalla Terra e con lo stesso colpo rimuoverai almeno centomila piante, perché non sopravvivrebbero”.


Ma la memoria del Sig. Fortin, mi sa che lo ha tradito sul più bello, e così è finito per fare un bel pasticcio, tale da arrivare fino ai giorni nostri!


Infine nel 1965, Pierre Pascaud scriveva per la rivista parigina “La Vie des Bêtes et l’Ami des Bêtes”:


"Einstein a calculé que si toutes les abeilles du monde étaient exterminées il ne faudrait pas plus de quatre ans à l’homme pour disparaître du globe."


Si legge: Einstein ha calcolato che se tutte le api del mondo venissero sterminate non ci vorrebbero più di quattro anni affinché l’umanità sparisca dal globo.



CONCLUSIONI

Ed ecco qua, la nascita del mito di Einstein, le api e la fine dell’umanità. Ora capite perchè l’ho definita la bufala più longeva di sempre.

Per la cronaca e precisione però va detto che nel 1951 alcuni bambini di una scuola scrissero ad Einstein perché volevano sapere se ci sarebbero state forme di vita sulla Terra se il sole si fosse esaurito. Lui rispose tramite una lettera:


"Senza luce del sole non ci sarebbe più: grano, pane, erba, bestiame, carne, latte, e tutto sarebbe ghiacciato. Non ci sarebbe VITA."


Einstein però non nomino direttamente le api, sebbene parli di una qualche forma di estinzione di massa in conseguenza a questa eventualità, ma in ogni caso qualche anno prima era già stato citato da Fortin nel suo articolo per il Canadian Bee Journal.


Il fatto è che non ha mai pronunciato questa frase. Non è nemmeno chiaro come sia stato possibile calcolare questo famoso countdown all’estinzione dell’uomo. Non vi sono alcune prove scientifiche a sostegno di ciò.


Quello che è chiaro è che se gli insetti impollinatori per qualsiasi motivo dovessero estinguersi, è molto difficile prevedere la catena di eventi che seguirà. Ma se proprio dobbiamo dirla tutta, evitiamo che ciò accada, attuando delle buone pratiche ciascuno di noi nel suo piccolo. Qua il link per l'articolo in cui ne parliamo più approfonditamente.





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